un corso di tre giorni in cui verranno dati degli strumenti “user friendly” da utilizzare il giorno dopo nella propria pratica clinica in cui Simone SCAGLIONI, DMT in USA e OMT in Europa, affronterà patologie e distretti dove più spesso si riscontrano disturbi che coinvolgono meccanosensibilizzazione del sistema nervoso.
PERCHÈ SCEGLIERE PROPRIO IL NOSTRO CORSO DI FORMAZIONE?
CLINICA+RICERCA:Ilriccocontenutoscientificodelcorsosaràaccompagnatodallapresentazione di oltre 80 casi clinici di pazienti reali con DTM (trattati dai docenti negli anni passati, documentati con video, foto e dati clinici).
TOP-LEVELTEAM:Il corsoè tenutoda2docentidialtissimolivello.IlDr.PaoloBizzarrie ilDr.Giacomo Asquinisvolgonolaloroattivitàclinicadapiùdi10anniconpazienticonDTM;entrambistannofacendo undottoratodiricercasuiDTMesonoDocentiindiversiMasterUniversitariOMPTnelmoduloATM.In aggiunta ci sarà l'importante contributo di altri 7 fisioterapisti specializzati nell’ambito temporomandibolare e orofacciale, che svilupperanno lezioni specifiche. Semplicemente il TOP.
MULTIDISCIPLINARY NETWORK: Parteciperanno al corso anche docenti di altre professioni (Odontoiatra specializzato in dolore orofacciale e bruxismo, facente parte del GSID, e Chirurgo Maxillofacciale). Il GSID è il gruppo scientifico di riferimento nazionale (leader anche a livello internazionale) per lo studio e la clinica dei pazienti con disordine temporomandibolare e dolore orofacciale.
ADVANCED LEARNING: Abbiamo strutturato il corso in 3 moduli (3 giorni + 3 giorni + 2,5 giorni) per un totaledi 9 giornatedipienoapprendimentoalfinediforniretutteleconoscenzenecessarieperlavorare davveroinquestoambito.Idocentihannoancheselezionatolemiglioristrategiediapprendimento(es. problem solving singolo e di gruppo) per favorire sia la comprensione che la memorizzazione dei contenuti condivisi. I docenti hanno svolto un’enorme semplificazione dei contenuti al fine di selezionare solo quelli utili realmente alla pratica clinica, condividendo non solo le nozioni teorico- pratiche ma sopratutto un modo di ragionare (ovvero il ragionamento clinico).
PROFESSIONAL DEVELOPMENT: E’ l’unico corso che prevede nel suo programma una sezionededicata allo sviluppo professionale nell’ambito dei disordini temporomandibolari.
Tmj Rehab CERTIFICATION: E’ previsto un IV modulo (che è facoltativo e su selezione) per review dei contenuti appresi, esame e certificazione. Questo step consente, una volta superato l’esame di valutazione,diaffiliarsialnetworkTmjRehabediventareunprofessionistadiriferimentoperipazienti conDTM.
La didattica prevede: consegna dispense cartacee (non viene inviato o consegnato alcun file .pdf né via email né tramite usb), utilizzo di tools specifici messi a disposizione dei formatori (calibro, cartella clinica, questionari), impiego di modellini anatomici e programma 3D per la pratica di visualizzazione e palpazione dei tessuti. Questo percorso formativo si articola in 3 moduli didattici specifici con la presenza di 2 docenti la cui notevole esperienza in tale ambito rende doppiamente speciale il percorso.
tre giorni per apprendere in modo sicuro ed efficace le manipolazioni vertebrali secondo i principi “OMT”, ovvero dei Fisioterapisti Manuali. Tecniche in gapping, ossia distrazione articolare, per una risoluzione rapida ed efficace del dolore vertebrale, quando indicato l’atto manipolativo. Rainer SCHWARTZ è un esperto docente OMT specializzato nel concetto OMT Kaltenborn-Evjenth, di cui è istruttore ufficiale in Germania ed Europa.
Daryl HERBERT, osteopata inglese di fama mondiale, docente di ruolo alla BSO (British School of Osteopathy) di Londra, che da anni insegna anche al fianco di Laurie Hartman, massimo esperto proveniente dalla MSU (Michigan State University), insegnerà nei tre giorni un approccio manipolativo efficace, preciso e senza alcun rischio. Si differenzia dalle tecniche in gapping, poiché, anziché dare un impulso in trazione, la manipolazione avviene in gliding, ovvero il movimento fisiologico, dopo avere raggiunto la barriera a metà ampiezza articolare, portando in tensione le strutture attraverso le altre componenti di movimento.
Un corso in cui Matteo CASTALDO, giovane ricercatore Italiano che sta ultimando il suo PhD in Danimarca proprio sui trigger point, ci guiderà alla valutazione e al trattamento manuale dei trigger point in tutti i distretti corporei, introducendo anche i concetti del dry needling.
definito in tutto il mondo “il corso” per imparare il Dry Needling. Direttamente da chi ha iniziato a scoprire, analizzare, pubblicare ricerca scientifica sui triger point (Travell & Simons), abbiamo il piacere di portare in Italia un vero e proprio genio del settore: Ian DOMMERHOLT, da Washington (USA), colui che più di ogni altra autorità al mondo conosce il tema anche clinicamente, al punto da avere progettato ed elaborato i primi aghi al mondo dedicati al dry needling, anziché ripiegare su quelli da agopuntura.
Spesso ai fisioterapisti si presentano pazienti con un quadro infiammatorio sistemico che si possono facilmente confondere con disturbi meccanici semplici. Tante volte, però, dietro a questi quadri di dolore persistente e diffuso, con un comportamento non sempre chiaro e rispondente alle terapie, potrebbe celarsi una patologia reumatica. Proprio perché sempre più diffuse, queste situazioni necessitano di essere riconosciute precocemente affinché il paziente riceva dal medico specialista la diagnosi corretta e possano così aumentare, con cure e terapie appropriate, le probabilità di remissione. Per venire incontro a questa esigenza sociale, in collaborazione con il Gis Reumatologia e con il patrocinio di A.I.FI. Nazionale, proponiamo una formazione completa (6 seminari) offerta da medici specialisti e fisioterapisti esperti nel settore.
è ormai diventata abitudine comune da parte di molti fisioterapisti informarsi sulle abitudini alimentari del paziente ed informarlo su quali dovrebbero essere per evitare l’insorgenza di infiammazione sistemica di basso grado, spesso imputabile a resistenza all’insulina. Sono concetti che ha introdotto nella fisioterapia proprio Didrik SOPLER, nutrizionista PhD che oltre 10 anni fa presentò il suo primo corso in Italia. Due giorni per capire quale debba essere, da parte del paziente, la gestione del proprio regime dietetico ed imparare a guidarlo verso la strada giusta per la completa risoluzione dei sintomi muscoloscheletrici.
Dean WATSON, un nome che non dovrebbe avere bisogno di presentazioni. Quando si parla di cefalea è lui il riferimento mondiale. Il PhD australiano verrà in Italia per condurre due corsi e presenziare ad un convegno insieme ad AIFI Lombardia. Nel suo corso verranno apprese le tecniche di trattamento manuale senza impulso ad alta velocità, che scaturiscono dalla valutazione del paziente, che a volte prevede anche la riproduzione di sintomi.
Matteo CASTALDO sta conducendo il proprio PhD in Danimarca e fa parte del team di Cesar Fernandez de La Penas proprio sul trattamento della cefalea anche mediante il trattamento dei trigger point. Sarà proprio su questo approccio che il corso di due giorni consentirà di avere in mano gli strumenti adatti alla gestione di condizioni di cefalea risolvibili con terapia manuale.
la docente è Leila BROGGI, Fisioterapista che, dopo avere conseguito laurea e dottorato clinico (DPT) negli USA (dove si è specializzata nella riabilitazione vestibolare e in terapia manuale con l’Ola Grimsby Instute), ha conseguito il titolo OMT in Italia. Ha sviluppato e approfondito il suo interesse lavorando in questi ambiti. Durante il corso verranno illustrati i diversi quadri clinici di “vertigine” e “capogiro”, con tutte le possibili implicazioni cliniche. Ad ogni condizione di disequilibrio, ovviamente, corrisponde un approccio terapeutico distinto, che varia dal trattamento medico farmacologico, alle manovre di riposizionamento degli otoliti (nel caso di disturbi dell’orecchio interno), alle tecniche manuali di mobilizzazione/stabilizzazione del rachide cervico-dorsale, agli esercizi terapeutici maggiormente indicati.
un gioco di parole (“rottura di scatole?!?”) per affrontare due temi in uno, ovvero male al collo e dolore cronico. Un corso condotto da Renata HORST, geniale terapista manuale tedesca ma cresciuta in USA, con una eclettica formazione che spazia dal concetto OMT Kaltenborn-Evjenth al PNF, concetti di cui è docente, al punto da portarla a creare un proprio metodo (N.A.P. - Neuroorthopedic Activity-dependent Plasticity), che è stato definito il ponte tra ortopedia e neurologia. In modo brillante e assolutamente pratico, riuscirà a rendere clinico e adattabile ai pazienti di tutti i giorni le soluzioni adeguate per una gestione ottimale delle condizioni dolorose del rachide cervicale, anche le più complesse.
Se da una parte è vero che non può esistere diverso protocollo dal ragionamento clinico, è altresì certo che non sempre noi fisioterapisti siamo pronti a comprendere quali siano i tempi da rispettare per ogni singolo caso, anche in seguito ad intervento chirurgico. Scopo di questo corso è quello di mettere a disposizione del partecipante il know how di anni di esperienza clinica e scientifica di un Fisioterapista Manuale che vive tali situazioni da oltre vent'anni di pratica quotidiana. In questi due giorni, Simone SCAGLIONI illustrerà le principali procedure di valutazione e trattamento per le patologie traumatologiche ed ortopediche della spalla.
Chris LITTLEWOOD è un fisioterapista inglese,che ha ottenuto un PhD sulla valutazione e trattamento della tendinopatia della cuffia dei rotatori. Questo corso è rivolto ai clinici che vogliano sviluppare una comprensione completa della ‘spalla’. Gli argomenti trattati saranno valutazione e diagnosi, tra cui diagnosi differenziale, utilizzo appropriato della terminologia, comprensione del dolore, trattamento e gestione sia di tipo conservativo, che riabilitazione postchirurgica. Durante il corso vi sarà l’opportunità di riflettere sulla propria pratica clinica attuale e considerare come le nuove nozioni acquisite possano essere integrate a beneficio dei propri pazienti.
si scrive Robert (Bob) DONATELLI ma si legge SPALLA! Uno degli autori più apprezzati per la grande capacità di trasferire in clinica i dati provenienti dalla ricerca, nuovamente in Italia, con un corso che è diventato un MUST. Colui che tratta i più grandi atleti di fama mondiale, verrà a farci comprendere come trattare in maniera efficace e semplice il distretto più complesso del corpo umano.
obiettivo del corso è quello di fornire una formazione avanzata ai fisioterapisti che vogliono diventare esperti nel trattamento delle patologie lombari attraverso esperienze pratiche di confronto e di osservazione clinica. Esclusivamente pratico e interattivo, si prefigge lo scopo di uniformare le competenze cliniche della valutazione fisioterapica (anamnesi ed esame fisico), richiamando i principali test da effettuarsi per la diagnosi differenziale e la necessità di disporre di strumenti di outcome validati. Caratteristica peculiare del corso è la presentazione, per ogni condizione clinica individuabile, dei test clinici con la maggior validità diagnostica. Unico nel suo genere, si compone di 7 incontri di una giornata (o mezza) con il docente, Silvano FERRARI, tra i primi fisioterapisti in Italia a occuparsi di terapia manuale, già docente in due master universitari, che ha una decennale esperienza, in particolare nel trattamento e nella docenza dei disturbi a carico di rachide lombare e articolazione sacroiliaca.
oggi sappiamo che un terzo dei pazienti con LBP (lombalgia) ha disfunzione del controllo del movimento e si è visto che l’affidabilità interesaminatorie di tale classificazione è molto alta. Partendo anche da tali dati, Hannu LUOMAJOKI, PhD finlandese, ha elaborato il suo corso, che affronta i sistemi di sottogruppi del LBP. Nel suo studiare per il mondo, Hannu ha avuto modo di collaborare con autorità del settore come gli australiani Lorimer MOSELEY e Peter O’SULLJVAN. Anche grazie a queste interazioni, ha saputo sintetizzare in un corso i test migliori e più facili, che verranno appresi, così come i trattamenti a seconda del sottogruppo del paziente. I partecipanti apprenderanno un sistema chiaro e semplice per valutare e trattare i pazienti con lombalgia in modo Evidence Based.
IL DOCENTE
Ted Jedynak è un podiatra australiano, fondatore del Foot & Leg Center di Adelaide, ha sviluppato la propria metodica di TMP. Ted si è specializzato esclusivamente in TMP a partire dal 1994. E’ stato inoltre Professore Esterno e consulente presso la prestigiosissima Queensland University (QUT’s Specialist Clinic in Brisbane).
Quale podiatra certificato e registrato, Ted è uno dei clinici di maggiore esperienza di tecniche di mobilizzazione del piede del mondo. presenta regolarmente il proprio lavoro a conferenze e insegna le TMP in tutta Australia e nel mondo.
Arianna BORTOLAMI è una fisioterapista che da sempre si occupa di fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico. Per questo motivo si è sempre impegnata per la divulgazione scientifica di tale argomento tra i colleghi, fondando il GIS di AIFI, di cui è stata l'elemento trainante per molti anni. Non solo, però: ha anche fatto parte attivamente e/o nei Comitati Scientifici di Società Scientifiche e Associazioni di medici, fisioterapisti, ostetriche e pazienti per comprendere e fare comprendere meglio anche alla popolazione generale tutti gli aspetti e le implicazioni che determinate situazioni, di delicatissima trattazione, portano con sé. Tutto questo anche dando vita a nuove idee, terminologie e concetti che molti (tra cui anche formatori) ora hanno fatto propri. Come sempre accade nelle "mode riabilitative" che la formazione in fisioterapia ci vuole offrire, sapere scegliere bene, vuol dire anche "ricordarsi della fonte quando si beve"!
Arianna BORTOLAMI affronterà un tema, le disfunzioni sessuali femminili, che costituiscono un sintomo che può peggiorare in modo importante la qualità di vita della donna e, di conseguenza, del partner e della famiglia, compromettendo così la sfera personale, e talvolta sociale, della donna che ne soffre. In alcuni casi tali condizioni sono così gravi da impedire la maternità, danneggiando così ulteriormente la vita della donna e di chi le vive accanto. Il riconoscimento delle disfunzioni sessuali femminili presuppone conoscenze nell’ambito della sessuologia, disciplina che si è sviluppata negli ultimi decenni. Il pavimento pelvico costituisce uno degli elementi della funzione sessuale, e la sua compromissione può essere causa primaria o secondaria della disfunzione sessuale.